Deve il suo nome alla regione francese di Champagne, già conosciuta nel Medioevo per i suoi vini prodotti dai monaci delle varie abbazie ed è il frutto dell’invenzione di un benedettino di nome Dom Pérignon. Su come sia effettivamente avvenuta la sua scoperta non esistono dati certi, c’è chi afferma che sia nato per caso, in seguito ad un errore del monaco nella vinificazione, che avrebbe portato alcune bottiglie a scoppiare permettendo all’abate di scoprire la ‘presa di spuma, altre fonti invece sostengono che il monaco fosse solito aggiungere al vino zucchero e fiori di pesco per renderne l’aroma più gradevole e delicato, e poi tappasse la bottiglia con dei tappi di legno conici in modo che, quando le bottiglie venivano stappate, fuoriuscisse la spuma.
Attualmente lo champagne è il vino spumante più famoso nonché uno dei più pregiati al mondo, generalmente associato a concetti di lusso e feste esclusive.
La produzione avviene secondo il metodo cosiddetto Champenoise, in cui il mosto viene fermentato due volte, una nelle botti e una nelle bottiglie che, poste nelle cantine, vengono periodicamente mosse e ruotate.
Sostanzialmente la fermentazione alcolica è identica a quella dei vini fermi e non frizzanti con la differenza che, alla fine di questo processo, al vino vengono aggiunti dei lieviti speciali e lo zucchero necessario a mettere in moto la seconda fermentazione atta a produrre l’anidride carbonica responsabile delle bollicine e della spuma.
Il processo determina anche la formazione della cosiddetta feccia che rende il vino torbido e che viene eliminata ponendo le bottiglie in appositi sostegni (pupitres) a forma di V rovesciata, e in cui ogni giorno subiscono una rotazione per aiutare i residui a staccarsi dalle pareti e a scendere nel collo della bottiglia. Le pupitre piano piano portano le bottiglie in posizione quasi verticale e la feccia, raccolta tutta nel tappo, viene eliminata definitivamente inserendo nelle bottiglie una speciale soluzione salina a temperatura bassissima che la congela all’istante e consente di eliminare assieme al tappo anche tutti i residui.
Dopo aver eliminato la feccia è il momento del dosage ovvero l’inserimento in ogni bottiglia di una speciale miscela di vini invecchiati, zucchero e superalcolici come il cognac o l’armagnac e in base alla quale si determina la varietà dello champagne nonché la diversità nell’aspetto il cui colore varia dal bianco chiaro al rosè.