Il Greco è un vitigno rustico a bacca bianca caratterizzato da una vigoria media ed un’epoca di maturazione tardiva, predilige terreni profondi e di origine vulcanica.
Appartenente al gruppo dei Greci, così come tutti quelli che contengono ‘greco’ nella denominazione o riferimenti ad esso nella radice del nome, fu importato nell’VIII secolo a.C. in seguito a una grave crisi dell’agricoltura ellenica che costrinse parte della popolazione a migrare al di là del mare. Alcuni di questi coloni portarono con sé un carico di semi e barbaelle, che furono gli antenati di alcune delle più importanti varietà di vitigni italiani.
La varietà ha foglia piccola, pentagonale e quinquelobata; grappolo grande e allungato, piramidale o cilindrico, alato e piuttosto compatto; acino: medio-piccolo, ellissoidale corto e buccia molto pruinosa di colore verde-giallastro che tende all’ambrato se esposta a lungo al sole.
È diffuso e coltivato soprattutto in Campania e dalla varietà originale del Greco si è sviluppata la sottovarietà denominata Greco Bianco, vitigno calabrese che prende il nome dal paese di Bianco, sulla costa ionica calabrese.
Il Greco di Tufo la cui zona di produzione si trova a nord di Avellino intorno al comune di Tufo è vinificato con le uve del Greco (85%) e Coda di volpe bianca è caratterizzato dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore gradevole, intenso, fine e caratteristico dal sapore secco e armonico. Ha una gradazione alcolica minima di 15°.
Con il metodo della rifermentazione in bottiglia si ottiene invece un tipo di spumante brut o extra brut dalla spuma fine e persistente, il colore giallo paglierino più o meno intenso con riflessi verdognoli o dorati, odore caratteristico, gradevole, con delicato sentore di lievito ed un sapore sapido, fine ed armonico. Gradazione minima 12°.
L’affinamento obbligatorio in bottiglia è di tre anni a decorrere dal 1 novembre dell’anno della vendemmia.
Si sposa perfettamente con aragosta alla cardinale, cucina marinara, baccalà alla napoletana, timballi e calamari in umido, caciocavallo e provola, mozzarella di bufala, carciofi di Paestum, minestroni e lasagne, pesci alla griglia e frittura.