La pergola assume caratteristiche diverse a seconda della giacitura del terreno; è un sistema di allevamento adatto a terreni fertili e dotati di una buona disponibilità idrica. Utilizzato anche nei secoli passati si è evoluto con diverse metodologie in base alle esigenze produttive del territorio in cui vengono applicate. I vantaggi delle pergole sono il raggiungimento di un buon equilibrio vegeto-produttivo della pianta ed una buona esposizione solare che favorisce la messa in produzione. Gli svantaggi di questi metodi di allevamento sono legati all’alta resa produttiva che spesso non coincide con la resa qualitativa, specie quando viene lasciato un eccessivo numero di gemme.
Le distanze delle viti sulla fila oscillano fra 0,60-1,2 m, mentre i filari distano tra loro 2,70-3 m nelle pergole semplici, in funzione della fertilità dei suoli e della vigoria della combinazione di innesto, di 5,7 m nelle pergole doppie.
La potatura prevede di lasciare 2-3 capi a frutto di 8-12 gemme che vengono appoggiati a raggera sul tetto della pergola.
Tipologie:
Pergola semplice: tipica degli ambienti collinari, risulta formata da un tetto inclinato leggermente verso l’alto di 20-30° rispetto al palo verticale a una sola falda. Questo sistema permette di portare la vegetazione solo in un lato della parete produttiva. Con tre capi a frutto, i tralci di riserva vengono potati a due gemme; il tralcio superiore allo sperone di riserva viene utilizzato come capo a frutto a 5- 6 gemme; i tralci della parte superiore vengono completamente eliminati.
Pergola doppia: tipica delle zone pianeggianti, risulta formata da un tetto inclinato leggermente verso l’alto di 20-30° rispetto al palo verticale a due falde. Questo sistema permette di far fa vegetare entrambi i lati della parete produttiva.
Pergola Trentina: è dotata di pali di testata piuttosto robusti e resistenti; una serie di fili per appoggiare la vegetazione e dei pali intermedi per impedire il danneggiamento della struttura.
Pergola Veronese: può essere strutturata come pergola semplice oppure come pergola doppia creando una struttura a tendone. La potatura prevede che vengano lasciati da uno a 4 tralci da 10-15 gemme ciascuno che verranno posizionati orizzontalmente;
Pergola Romagnola: viene usata per consentire lo sviluppo verticale dei tralci di rinnovo. Nella potatura si lasciano da 2 a 4 tralci da posizionare orizzontalmente su cui si svilupperanno tra 10 e 15 gemme ciascuno.
Esiste poi un’ulteriore classificazione in base al tetto che copre o meno l’interfilare, avremo quindi pergole chiuse oppure aperte.