E’ un vitigno a bacca bianca caratterizzato da vigoria elevata, con epoca di maturazione medio-precoce, che predilige terreni collinari di natura argilloso-calcarei e ambienti freschi e ventilati nonostante si esprima al meglio in zone caratterizzate da un clima temperato-caldo.
La varietà ha foglia media, intera, ondulata e liscia; grappolo medio-piccolo, compatto a forma cilindrico-conica, con a volte due ali poco pronunciate; acino: piccolo, sferoide e buccia: sottile e pruinosa, di colore verde-giallo
In Italia è stato introdotto ai primi dell’800 con il nome di Pinot Chardonnay, ma non ha avuto inizialmente il successo degli altri vitigni francesi; per molto tempo è stato confuso con il Pinot bianco, al punto che la distinzione risale solo al 1974. La consacrazione dello Chardonnay come vitigno per produrre vini destinati alla presa di spuma avviene per merito di Giulio Ferrari, vivaista e piccolo produttore di spumanti che lo diffonde in Trentino presso i viticoltori della zona di Lavis e dei dintorni di Trento.
.Lo Chardonnay rientra nell’uvaggio dei migliori spumanti del mondo, ed è inoltre dotato di grandi capacità di invecchiamento, ma essendo un vitigno ubiquitario, sta attualmente subendo le conseguenze negative di questa sua dote, in quanto viene coltivato in tutto il mondo e ormai l’unica discriminante per la scelta del consumatore è rappresentata dal prezzo.
Nel mondo si riconoscono almeno tre tipologie di vini Chardonnay, che sono il risultato di diverse interazioni con l’ambiente e di precise scelte enologiche. Il vino prodotto nelle regioni con temperature fresche, ottenuto sia con vinificazioni in acciaio sia in barrique, ha una buona acidità, aromi fruttati e floreali con retrogusto di nocciole e buona attitudine all’invecchiamento. In zone più calde compaiono invece aromi agrumati e con retrogusto di nocciola e di tostato.
Vicino ai tanti pregi quali varietà di poche esigenze climatiche e pedologiche e di facile coltivazione, presenta alcuni difetti gravi come la sensibilità alla flavescenza dorata, ad alcune virosi e alla malattia di Pierce.