Il vino, sia rosso che bianco, nasce nel vigneto e solo vigneti di alta qualità possono originare vini pregiati e di altrettanta eccellenza.
Per prima cosa ogni vigneto che si rispetti deve essere impiantato su un terreno vocato alla viticoltura e le piante devono essere abbastanza ravvicinate tra loro per entrare in competizione a livello di apparato radicale in modo da spingersi così più a fondo nel terreno, dove cioè c’è una maggiore concentrazione di microelementi.
A seconda del tipo di terreno e delle condizioni climatiche che caratterizzano la zona esistono poi forme di allevamento diverse in modo da consentire alle coltivazioni di poter esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Ogni pianta, inoltre, deve produrre poca uva in modo da riuscire più densa di sostanze aromatiche e coloranti, minor produzione in termini di quantità di uva equivale non solo ad una migliore qualità dell’uva ma anche ad ottenere una data di maturazione anticipata, un fattore cruciale per evitare i danni che potrebbero potenzialmente provocare le piogge autunnali.
La tipologia di vitigno contribuisce anche a determinare la classificazione del vino; per quanto riguarda i vitigni internazionali ad esempio tra i più famosi troviamo lo Chardonnay, il Sauvignon, il Riesling. In merito alle zone di produzione più famose nel mondo, degne di nota sono la Champagne, la Borgogna e la provincia di Bordeaux in Francia, la Rioja in Spagna e la Napa Valley in California, mentre in Italia le più conosciute sono il Barolo, il Chianti, il Barbaresco, il Marsala, il Montefalco, il Montalcino e la Valpolicella.