La zona di produzione del Cannonau comprende l’intero territorio della Sardegna, isola che presenta una grande varietà di suoli che permette di ottenere una grande varietà di vini dalle caratteristiche sensoriali diverse, specie per l’intensità del colore, per la struttura e l’attitudine all’invecchiamento.
Originario dell’Aragona, il Cannonau è stato importato durante la dominazione spagnola dal XV al XVII secolo; la prima citazione di un vino con una denominazione simile a Cannonau risale al 1612, in merito ad un vino sardo inviato al re Filippo. Recentemente, attraverso indagini ampelografico-molecolari, è stato inoltre confermato che il Tocai rosso, l’Alicante, il Gamay perugino ed il Cannonau sono un unico vitigno, conosciuto e diffuso nel mondo come Grenache.
Il Cannonau viene vinificato tradizionalmente in rosso, oppure in rosato, o ancora sottoposto a sovra-maturazione in pianta, dando origine a vini liquorosi ed alcolici; viene prodotto in purezza o con almeno il 90% di uve dell’omonimo vitigno, mentre il restante 10% può essere rappresentato da altri vitigni a bacca nera raccomandati o autorizzati nella Regione Sardegna. Il vitigno si adatta facilmente ma predilige terreni collinosi, argillosi e marnosi.
All’esame visivo il Cannonau di Sardegna rosso si presenta di colore rosso rubino più o meno intenso, tendente all’arancione se invecchiato.
Ha odore gradevole, con leggero aroma di uva e un sapore dal secco all’abboccato, sapido e amarognolo. La gradazione minima deve essere di 12.5 gradi.
E’ il vino che si abbina alle carni soprattutto suine e ovine dell’isola, cotte alla brace. Viene anche utilizzato per accompagnare i famosi formaggi pecorini di buona stagionatura e gli arrosti e salami di cinghiale.