Vitigno a bacca rossa caratterizzato da una notevole vigoria, con epoca di maturazione medio-tardiva e che preferisce i terreni collinari di media o bassa fertilità e dalla natura argilloso-calcarea. Pur avendo una buona resistenza alla siccità e al vento è soggetto, a causa della precocità di germogliazione, ai danni provocati dalle gelate primaverili.
Le sue origini non sono ancora chiare e tutt’oggi contese tra romagnoli e toscani, è quasi certo comunque che il vitigno fosse già noto agli Etruschi abitanti delle terre estese tra il Tevere e l’Arno e poi spintisi più a nord fino all’Appennino Tosco-emiliano.
E’ presente in quasi tutto il Paese e rappresenta il vitigno più importante nella miscela varietale del Chianti, è il vitigno esclusivo delle DOCG Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano e della DOC Morellino ed è presente in quasi tutti i vini rossi toscani.
Se vinificato in purezza produce un vino di colore rubino intenso con unghia gialla se invecchiato, con profumo fruttato e sensazioni di more, ciliegie, fragole e confettura di frutti rossi. Il sapore è asciutto, un po’ tannico, con retrogusto leggermente amarognolo, rude ma abbastanza armonico e idoneo all’invecchiamento.
In passato veniva vinificato con altre varietà sia a frutto bianco che rosse per attenuarne il tannino spesso aggressivo, per evitare le note aranciate del vino invecchiato e per apportare una nota aromatica primaria.