Il nebbiolo è il vitigno principale del Piemonte, in particolare dell’Albese e delle Langhe, nel cui pedigree entrano numerosi vitigni provenienti dalla Valtellina e dal novarese. Il suo nome deriva forse da nebbia, per la sua maturazione tardiva, nel periodo delle nebbie o per la ricchezza di pruina, simile alla nebbia, che ricopre le bacche mature.
Ha una vigoria medio-alta con epoca di maturazione tardiva e necessita di una buona esposizione, di notevole luminosità e terreni non troppo asciutti.Il vitigno è caratterizzato da una notevole variabilità fenotipica che si manifesta in un’elevata eterogeneità morfologica; è adatto a produrre vini di corpo, strutturati e complessi attraverso una vinificazione che eviti nel vino un eccesso di tannini provenienti dai semi e nel contempo fornisca u vino dal colore stabile e abbastanza intenso.
La storia del suo vino più famoso, il Barolo, inizia in tempi abbastanza recenti, dopo Bonaparte con la Restaurazione e il ritorno dei Savoia in Piemonte.
Barolo DOCG
Il metodo di vinificazione del Barolo avviene attraverso una vinificazione in rosso delle uve del Nebbiolo, che negli ultimi anni ha adottato le tecniche della termo-macerazione e l’invecchiamento in barrique. Il periodo di invecchiamento deve durare tre anni e per almeno due il vino deve essere conservato in botti di rovere o castagno.
Il Barolo si presenta di colore rosso granato intenso, ha un profumo molto persistente, con concentrazione di profumi fruttati e floreali, speziato, etereo e ampio. Ha un sapore secco caldo, abbastanza morbido, tannico. E’ un vino pieno, molto persistente e abbastanza equilibrato, robusto di corpo.
E’ un vino destinato alla migliore cucina piemontese, ricca di carni, selvaggina e formaggi stagionati. Perfetto per il brasato al Barolo, per i salmì di cervo e cinghiale, per le tome e i formaggi delle Alpi piemontesi.